Santa Maddalena da Nagasaki nacque nel 1611 in una nobile famiglia cristiana a Nagasaki, Giappone. Era giovane, minuta e di bell’aspetto. Purtroppo, la sua infanzia fu segnata da una tragedia immensa: i genitori e i fratelli subirono il martirio per la loro fede cattolica quando lei era ancora molto piccola.
Nonostante il dolore, Maddalena non si allontanò dalla sua fede. Anzi, trovò conforto e forza nella comunità cristiana clandestina. Si prodigò per aiutare gli altri, infondendo coraggio ai fedeli, insegnando il catechismo ai bambini e raccogliendo elemosine per i bisognosi. Intorno al 1629, con l’intensificarsi delle persecuzioni, cercò rifugio nelle montagne insieme ad altri cristiani per continuare a professare la loro fede in relativa sicurezza.
Tuttavia, la pace fu effimera. Maddalena fu arrestata e messa a dura prova. Subì crudeli torture, ma la sua fede rimase incrollabile. Alla fine, la condannarono al supplizio della fossa, una morte lenta e straziante. Per quattordici giorni soffrì terribilmente prima di soccombere a soli ventitré anni, il 15 ottobre 1634.
Maddalena da Nagasaki fu riconosciuta come martire per la sua fede incrollabile e la sua dedizione alla comunità cristiana. Papa Giovanni Paolo II la beatificò nel 1981 e la canonizzò nel 1987 insieme ad altri quindici compagni martirizzati a Nagasaki. Oggi, Santa Maddalena è venerata per il suo coraggio, la sua compassione e la sua incrollabile fede. La sua memoria liturgica individuale ricade il 15 ottobre, mentre la festa collettiva dei martiri di Nagasaki si celebra il 28 settembre.