San Placido, venerato come discepolo di San Benedetto da Norcia, è una figura importante nella storia del monachesimo cristiano e nella tradizione popolare.
Nato a Roma da una nobile famiglia intorno al 515 d.C., Placido fu affidato fin da piccolo alle cure di San Benedetto, divenendo uno dei suoi discepoli più devoti e fedeli.
Conobbe una vita monastica rigida e austera, basata sulla preghiera, sul lavoro manuale e sull’obbedienza.
Secondo la leggenda, un giorno San Benedetto inviò Placido e il fratello Mauro a comprare alcuni attrezzi. Sulla via del ritorno, si imbatterono in un lago e Placido, per dissetarsi, si sporcò la tunica.
San Benedetto, adirato per la sua disobbedienza, lo punì con una dura penitenza. Placido, contrito e pentito, accettò la punizione con umiltà e pazienza.
Nel 541 d.C., durante un’incursione saracena nel monastero di Montecassino, Placido e alcuni confratelli furono catturati e martirizzati.
San Placido è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa. È considerato patrono di:
- Novizi: la sua obbedienza e il suo pentimento ne fanno un modello per i giovani che intraprendono la vita monastica.
- Marinari: la sua morte per annegamento lo rese protettore di coloro che navigano in mare.
- Studenti: la sua devozione allo studio lo rese patrono degli studenti.
- Contro le tentazioni: la sua capacità di resistere alle tentazioni lo rese un modello per coloro che lottano contro il male.
La memoria liturgica di San Placido si celebra il 5 ottobre. In questa data, in molte località italiane si tengono messe solenni e processioni in suo onore.
Le reliquie di San Placido sono custodite nell’abbazia di Montecassino, dove il santo visse e fu martirizzato. Altri luoghi di culto a lui dedicati si trovano in diverse città d’Italia e d’Europa.
San Placido rappresenta un esempio di obbedienza, umiltà e pentimento. La sua storia è un monito per tutti coloro che desiderano vivere una vita cristiana autentica e coerente.