Nato intorno al 1175 a Santa Margarida i els Monjos, in Catalogna, Raimondo apparteneva a una nobile famiglia. La sua vita fu un continuo percorso di studio e di servizio alla Chiesa. Dopo aver conseguito una laurea in legge a Bologna, divenne un professore di diritto canonico di grande fama.
Un domenicano e un co-fondatore
Entrato nell’Ordine dei Domenicani, Raimondo divenne il terzo Maestro Generale. La sua profonda conoscenza del diritto lo portò a essere un punto di riferimento per la Chiesa. Fu proprio grazie al suo consiglio che nacque la “Summa contra Gentiles” di San Tommaso d’Aquino.
Ma il suo impegno non si limitò all’Ordine dei Predicatori. Raimondo fu anche uno dei co-fondatori dell’Ordine dei Mercedari, un ordine religioso dedicato al riscatto dei cristiani schiavizzati dai musulmani.
Il codificatore del diritto canonico
Papa Gregorio IX, riconoscendo la sua grande competenza, affidò a Raimondo il compito di raccogliere e ordinare tutte le decretali pontificie. Il risultato fu una colossale opera che gettò le basi per la codificazione del diritto canonico.
Un santo dalla vita lunga e feconda
Raimondo visse una vita molto lunga, morendo a Barcellona nel 1275 all’età di circa 100 anni. Fu canonizzato nel 1601 da Papa Clemente VIII e oggi è ricordato come patrono dei giuristi, dei giureconsulti e degli avvocati.
San Raimondo de Penyafort è un esempio luminoso di come fede e ragione possano convivere e integrarsi. La sua profonda conoscenza del diritto, unita alla sua dedizione alla Chiesa e ai più deboli, lo rendono una figura ancora oggi attuale e affascinante.