Una Vita Straordinaria tra Fede e Avversità
Santa Marina, nata in Bitinia (Asia Minore, odierna Turchia) intorno al 725 d.C., visse una vita straordinaria segnata da una profonda fede e da prove inaspettate. Rimasta orfana di madre in tenera età, si trasferì con il padre Eugenio, un uomo di fede, nel monastero di San Flaviano sul Monte Olimpo.
Per sfuggire alle avances di un potente funzionario locale, Marina, con il consenso del padre, si travestì da uomo e assunse il nome di Marino. Entrò così nel monastero maschile di Tarsia, dove visse per molti anni in completa austerità e dedicazione alla preghiera. La sua santità e le sue doti ascetiche impressionarono i confratelli, che la elessero abate alla morte del precedente.
Tuttavia, la sua vita pacifica fu sconvolta da una falsa accusa di paternità mossa da una giovane donna del paese. Marina, pur consapevole della sua innocenza, non volle rivelare la sua vera identità per evitare scandalo al monastero. Espulsa ingiustamente dalla comunità che aveva guidato con saggezza, si rifugiò in una grotta, dove visse per anni in solitudine e preghiera.
Sostenuta dalla sua fede incrollabile, Marina sopportò con pazienza e umiltà le umiliazioni e le sofferenze. La verità sulla sua innocenza emerse solo dopo la sua morte, quando la donna che l’aveva calunniata, posseduta dal demonio, confessò pubblicamente la sua menzogna.
Marina, già defunta, divenne oggetto di venerazione per i miracoli compiuti: guarigioni, intercessioni e prodigi che spinsero molti a chiedere la sua intercessione.
Santa Marina è venerata come santa dalla Chiesa cattolica, da quella ortodossa e da quella copta. La sua festa liturgica si celebra il 18 giugno (Chiesa cattolica) o il 21 agosto (Chiese orientali). Le sue reliquie sono custodite in diverse località, tra cui Roma, Venezia e Canosa di Puglia.