San Bartolomeo, conosciuto anche come Natanaele, è stato uno dei Dodici Apostoli di Gesù Cristo. Il suo nome appare nei Vangeli sinottici (Matteo, Marco, Luca) e negli Atti degli Apostoli, anche se non è menzionato direttamente nel Vangelo di Giovanni. Bartolomeo era originario di Cana in Galilea, lo stesso luogo delle nozze dove Gesù compì il suo primo miracolo trasformando l’acqua in vino. Bartolomeo fu chiamato da Gesù a seguirlo e divenne uno dei suoi discepoli più vicini e fedeli. Il suo nome Bartolomeo sembra essere un patronimico, derivante dal nome di suo padre. Natanaele, il suo altro nome, appare nel Vangelo di Giovanni e sembra che fosse conosciuto con entrambi i nomi. Nonostante ci sia poche informazioni dirette su Bartolomeo nel Nuovo Testamento, secondo la tradizione cristiana, Bartolomeo portò il Vangelo in Armenia e in India, dove predicò il messaggio di Gesù e convertì molti al cristianesimo. Secondo alcune fonti, fu martirizzato per la sua fede, sebbene le circostanze esatte del suo martirio siano state tramandate attraverso tradizioni e testimonianze dei primi cristiani. San Bartolomeo è venerato come santo martire dalla Chiesa cattolica e da molte altre confessioni cristiane. È spesso raffigurato nelle icone cristiane con il coltello, che è simbolo del suo martirio, poiché secondo la tradizione fu scuoiato vivo prima di essere crocifisso o decapitato. Il suo culto si è diffuso in tutto il mondo cristiano, e molti luoghi di culto e chiese sono dedicati a lui, in particolare in Armenia e in India, dove è venerato come uno dei principali apostoli che ha portato il cristianesimo nelle loro terre. La sua vita e il suo esempio di fedeltà a Gesù Cristo continuano a ispirare i cristiani di oggi, che vedono in Bartolomeo un modello di coraggio, sacrificio e dedizione al Vangelo.