San Carlo Lwanga e i suoi compagni martiri sono figure di grande importanza nella storia del cristianesimo in Africa, in particolare in Uganda. La loro storia si svolge nel contesto del regno di Buganda, uno dei regni tradizionali dell’odierna Uganda, durante la seconda metà del XIX secolo. Carlo Lwanga nacque nel 1860 e, da giovane, entrò al servizio del re di Buganda, Muteesa I. Dopo la morte di Muteesa nel 1884, salì al trono suo figlio, Mwanga II. Carlo Lwanga divenne il capo dei paggi reali e servì sotto il nuovo re.
Durante il regno di Mwanga II, la presenza cristiana in Buganda aumentò significativamente grazie all’opera missionaria di anglicani e cattolici. Tuttavia, la crescita del cristianesimo suscitò preoccupazione e sospetto nel re Mwanga, che vedeva la nuova fede come una minaccia alla sua autorità e alle tradizioni del regno. Mwanga era anche noto per il suo comportamento tirannico e per le sue richieste sessuali nei confronti dei giovani paggi di corte. Carlo Lwanga, convertitosi al cattolicesimo nel 1885, si distinse per la sua fede e il suo coraggio. Cercò di proteggere i giovani paggi dalle avances del re e li incoraggiò a rimanere fedeli alla loro fede cristiana. Questo atteggiamento suscitò la collera di Mwanga, che interpretò l’atteggiamento di Carlo come una sfida diretta alla sua autorità. La tensione culminò nel maggio del 1886, quando Mwanga ordinò l’arresto di Carlo Lwanga e di altri giovani cristiani. Il 25 maggio 1886, Carlo e altri paggi cristiani furono condannati a morte. Durante il tragico cammino verso il luogo dell’esecuzione, a Namugongo, Carlo Lwanga continuò a incoraggiare i suoi compagni a mantenere la loro fede. Il 3 giugno 1886, Carlo Lwanga fu bruciato vivo insieme ad altri undici cattolici e tredici anglicani. Nonostante la terribile sofferenza, Carlo Lwanga e i suoi compagni rimasero saldi nella loro fede fino alla fine, pregando e perdonando i loro persecutori. Il martirio di Carlo Lwanga e dei suoi compagni ebbe un impatto profondo sulla comunità cristiana in Uganda e nel mondo. La loro storia divenne un simbolo di fede e di coraggio e contribuì significativamente alla diffusione del cristianesimo in Africa. La Chiesa cattolica riconobbe rapidamente la loro santità. Carlo Lwanga e i suoi ventidue compagni martiri furono beatificati da Papa Benedetto XV nel 1920 e canonizzati da Papa Paolo VI il 18 ottobre 1964 durante il Concilio Vaticano II. La festa dei martiri dell’Uganda si celebra il 3 giugno di ogni anno, giorno del loro martirio. Namugongo, il luogo della loro esecuzione, è divenuto un importante sito di pellegrinaggio, attirando ogni anno migliaia di fedeli da tutto il mondo che vengono a rendere omaggio al sacrificio di questi santi martiri. La loro testimonianza continua a ispirare generazioni di cristiani, rafforzando la fede e il coraggio di coloro che affrontano persecuzioni per la loro fede.