San Castulo visse durante il periodo delle persecuzioni contro i cristiani nell’antica Roma, nel III secolo d.C. Poco si sa della sua vita prima del martirio, ma è noto che era un soldato romano o forse un ufficiale dell’esercito imperiale.
San Castulo si convertì al cristianesimo e si distinse per la sua fede ardente e il suo impegno verso Cristo nonostante le persecuzioni in corso. Secondo la tradizione, rifiutò di sacrificare agli dei pagani e di compiere atti contrari alla sua fede cristiana, il che portò alla sua condanna a morte.
San Castulo subì il martirio sulla Via Labicana, una delle strade antiche che portava fuori da Roma. La Via Labicana era nota per essere stata teatro di molti martiri cristiani durante le persecuzioni dell’epoca. Castulo fu probabilmente martirizzato attraverso il supplizio della decapitazione o di altre forme di esecuzione riservate ai condannati sotto il regime romano.
San Castulo è stato venerato sin dai primi tempi della Chiesa come martire e testimone della fede cristiana. Il suo culto si è diffuso soprattutto nella città di Roma e nei suoi dintorni, dove il suo martirio è stato ricordato e celebrato dalle prime comunità cristiane.
La festa liturgica di San Castulo viene celebrata il 26 marzo nella Chiesa cattolica. Questo giorno è dedicato alla sua memoria e al suo martirio, invitando i fedeli a riflettere sul suo coraggio e sulla sua testimonianza di fede fino alla morte.
San Castulo è ricordato come un esempio di fedeltà estrema a Cristo e di testimonianza della fede anche di fronte alla persecuzione e alla morte. La sua vita e il suo martirio continuano a ispirare i cristiani a vivere con coraggio e a difendere la loro fede nelle sfide della vita.