Data di celebrazione nel calendario romano: 27 Giugno

 

San Cirillo D'Alessandria, Vescovo e dottore della Chiesa
Regione
Luogo di sepoltura
Alessandria d'Egitto
Data di nascita
Intorno al 376 d.C.
Data canonizzazione
Non definita



Biografia

San Cirillo d’Alessandria, noto anche come Cirillo Alessandrino, è stato uno dei vescovi più influenti e uno dei principali teologi del IV secolo nella Chiesa cristiana primitiva. La sua vita è intrecciata con eventi cruciali per lo sviluppo dottrinale e teologico della Chiesa. Cirillo nacque intorno al 376 d.C. ad Alessandria d’Egitto, una delle città più importanti dell’Impero Romano all’epoca. Era figlio di Teone, un anziano e devoto cristiano, e di Teosofia, anch’essa cristiana. Fin da giovane, Cirillo dimostrò una straordinaria abilità intellettuale e una profonda devozione religiosa. Studiò sotto la guida di suo zio Teofilo, che in seguito divenne vescovo di Alessandria. Grazie a questo ambiente familiare e educativo, Cirillo ricevette una formazione completa nelle Sacre Scritture, nella teologia e nelle arti liberali. Era particolarmente dotato nelle lingue, nella filosofia e nella retorica, capacità che sarebbero state fondamentali per il suo futuro ministero e lavoro teologico. Nel 412 d.C., Cirillo fu eletto vescovo di Alessandria, succedendo a suo zio Teofilo. Questa nomina avvenne in un periodo tumultuoso per la Chiesa, contrassegnato da dispute teologiche e politiche. Cirillo affrontò diverse sfide durante il suo episcopato, inclusa la resistenza e l’opposizione da parte di alcuni gruppi ecclesiastici e politici. Uno dei momenti più significativi della vita di Cirillo fu il suo coinvolgimento nel Concilio di Efeso nel 431 d.C. Il concilio fu convocato per affrontare la controversia nestoriana riguardante la natura di Cristo. Cirillo, che era già noto per la sua difesa della cristologia ortodossa, giocò un ruolo chiave nel contrastare l’insegnamento di Nestorio, che sosteneva una distinzione eccessiva tra le nature umana e divina di Cristo. Cirillo difese la dottrina dell’unione ipostatica, affermando che in Gesù Cristo c’è una sola persona (ipostasi) divina, che unisce perfettamente la natura divina e la natura umana senza confonderle o separarle. La sua teologia fu fondamentale per l’approvazione del titolo “Theotokos” (Madre di Dio) per Maria nel concilio, affermando così la piena divinità di Cristo e la sua nascita umana da Maria. La vittoria di Cirillo a Efeso contro le dottrine nestoriane è considerata una pietra miliare nella cristologia e nella mariologia della Chiesa cristiana. Oltre alla sua attività teologica e pastorale, Cirillo scrisse numerosi trattati, omelie e commentari biblici che sono ancora studiati oggi. Le sue opere più famose includono i “Dialoghi sulla Trinità”, i “Commentari sul Vangelo di Giovanni” e il “Trattato sulla Verginità”. La sua capacità di comunicare la teologia in modo chiaro e accessibile contribuì notevolmente alla sua influenza e al suo status come Dottore della Chiesa. San Cirillo d’Alessandria morì il 27 giugno 444 d.C., lasciando un’eredità duratura nel pensiero teologico della Chiesa orientale e occidentale. È venerato come santo nella Chiesa cattolica, nella Chiesa ortodossa e nella Chiesa copta, riconosciuto per la sua saggezza teologica, la sua leadership pastorale e la sua difesa della fede cristiana ortodossa.

Luogo venerazione
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