San Cristoforo Magallanes, nato il 30 luglio 1869 a Totatiche, Jalisco, in Messico, è noto per la sua dedizione pastorale e il suo martirio durante la persecuzione religiosa in Messico nei primi decenni del XX secolo. Cresciuto in una famiglia di agricoltori, sviluppò presto una vocazione religiosa e, dopo aver completato gli studi nel seminario di Guadalajara, fu ordinato sacerdote nel 1899. Magallanes si dedicò con zelo al servizio pastorale, lavorando in varie parrocchie e mostrando particolare attenzione ai poveri e agli emarginati.Nel 1913, fu nominato parroco di Totatiche, dove istituì una cooperativa agricola per migliorare le condizioni di vita dei contadini e combatté con forza contro l’alcolismo, un problema diffuso nella regione. Fu un educatore appassionato e fondò una scuola per fornire istruzione ai giovani della comunità. Magallanes fu anche un predicatore e confessore instancabile, sempre pronto ad ascoltare e guidare i suoi parrocchiani. Tuttavia, il contesto politico in cui operava divenne sempre più ostile alla Chiesa cattolica.
La persecuzione religiosa in Messico si intensificò con l’approvazione della Costituzione del 1917, che limitava fortemente i diritti della Chiesa e dei suoi membri. Le leggi anticlericali portate avanti dal governo di Plutarco Elías Calles negli anni ’20 culminarono nella Guerra Cristera, una rivolta armata dei cattolici contro le misure oppressive del governo. Durante questo periodo, molti sacerdoti furono perseguitati, arrestati e uccisi.Nonostante i rischi, Magallanes continuò il suo ministero clandestinamente, offrendo sacramenti e assistenza spirituale ai suoi parrocchiani. Si oppose alla violenza e cercò di dissuadere i cristeros dal ricorrere alle armi, promuovendo invece una resistenza pacifica. Tuttavia, il suo impegno e la sua fede incrollabile lo posero nel mirino delle autorità governative. Il 21 maggio 1927, mentre si recava a celebrare una Messa in una fattoria vicino a Totatiche, Magallanes fu arrestato insieme ad altri due sacerdoti. Accusato falsamente di sostenere la ribellione cristera, fu imprigionato e sottoposto a un processo sommario. Nonostante le torture e le pressioni, rifiutò di rinnegare la sua fede o di tradire i suoi principi. Il 25 maggio 1927, senza un processo equo, fu condannato a morte. La mattina della sua esecuzione, Magallanes scrisse una lettera alla sua famiglia, esortandoli a rimanere saldi nella fede e a perdonare i suoi persecutori. Fu fucilato a Colotlán, Jalisco, gridando “Viva Cristo Re!” prima di cadere. La sua morte non fece che rafforzare la determinazione dei fedeli e ispirò molti a continuare la lotta per la libertà religiosa. San Cristoforo Magallanes fu canonizzato il 21 maggio 2000 da Papa Giovanni Paolo II, insieme ad altri 24 martiri messicani. La sua vita e il suo sacrificio sono ricordati per la dedizione alla fede, il coraggio di fronte alla persecuzione e l’impegno a favore della giustizia sociale. La sua memoria è celebrata il 21 maggio, giorno della sua morte, come esempio di fede incrollabile e amore per la Chiesa.