San Fedele nacque il 1º ottobre 1577 a Sigmaringen, nella regione tedesca dell’attuale Baden-Württemberg. Dopo aver completato gli studi di legge, si convertì al cattolicesimo e decise di abbracciare la vocazione ecclesiastica. Entrò nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini e fu ordinato sacerdote nel 1612.
Fedele era noto per la sua eloquenza e il suo fervore nel predicare e difendere la fede cattolica. Operò principalmente nelle regioni della Svizzera e della Germania meridionale, dove la Riforma protestante aveva lasciato profonde divisioni religiose. Si distinse per il suo impegno nella riconciliazione e nella conversione dei protestanti attraverso la predicazione e il dialogo teologico.
Nel 1622, durante un periodo di tensioni religiose in Svizzera, Fedele fu inviato come missionario a Grissons, una regione dove il Calvinismo era predominante. Mentre si trovava a Seewis im Prättigau, fu arrestato dalle autorità locali protestanti e accusato di agitazione religiosa. Nonostante i tentativi di negoziare la sua liberazione, Fedele rifiutò di ritrattare la sua fede e il suo ministero. Il 24 aprile 1622, fu giustiziato brutalmente, subendo il martirio per la sua testimonianza cristiana.
San Fedele da Sigmaringen fu canonizzato da Papa Benedetto XIV il 29 giugno 1746. È venerato come patrono degli avvocati e degli apologeti cattolici, riconosciuto per la sua ferma difesa della fede cattolica in tempi di persecuzione e conflitto religioso.
La vita di San Fedele da Sigmaringen è un esempio di coraggio e fede incondizionata di fronte alla persecuzione. La sua testimonianza continua a ispirare i credenti a mantenere la fermezza nella loro fede e ad essere testimoni dell’amore di Cristo, anche in circostanze difficili e pericolose. La sua festa liturgica è celebrata il 24 aprile, il giorno del suo martirio.
