Filippo era uno dei sette uomini scelti dagli Apostoli per servire come diaconi nella Chiesa primitiva a Gerusalemme, con l’obiettivo di assistere negli aspetti amministrativi e di carità, permettendo così agli Apostoli di concentrarsi sulla preghiera e sul ministero della parola (Atti 6:1-6). Oltre a Filippo, gli altri diaconi scelti furono Stefano, Procoro, Nicanore, Timone, Parmena e Nicola.
Dopo la dispersione dei cristiani a causa della persecuzione a Gerusalemme, Filippo si trasferì a Samaria, dove iniziò un potente ministero di evangelizzazione. Predicò con grande efficacia, convertendo molti e compiendo miracoli. La sua opera in Samaria è significativa poiché contribuì a rompere le barriere tra ebrei e samaritani, promuovendo l’universalità del messaggio cristiano (Atti 8:4-13).
Uno degli episodi più noti della vita di Filippo è il suo incontro con l’eunuco etiope, un funzionario di alto rango della regina Candace dell’Etiopia. Lo Spirito Santo guidò Filippo a incontrare l’eunuco sulla strada da Gerusalemme a Gaza, dove gli spiegò un passaggio del profeta Isaia e lo battezzò (Atti 8:26-40). Questo episodio è spesso considerato uno dei primi atti di evangelizzazione verso i gentili.
Dopo la sua missione in Samaria e l’episodio con l’eunuco etiope, Filippo continuò il suo ministero spostandosi a Cesarea. Secondo gli Atti degli Apostoli, Filippo fu conosciuto come “Filippo l’Evangelista” e aveva quattro figlie profetesse (Atti 21:8-9).
Non ci sono molti dettagli sulla vita successiva di Filippo dopo il suo soggiorno a Cesarea, e le informazioni sulla sua morte sono scarse. Tuttavia, la sua figura è venerata come santo in molte tradizioni cristiane.
San Filippo è ricordato come un modello di servizio e di evangelizzazione, evidenziando l’importanza della missione e del ministero diaconale nella Chiesa.
