Apostolo di Gesù Cristo e santo venerato da tutte le Chiese cristiane che ammettono il culto dei santi.
San Giuda Taddeo (anche Taddeo, Lebbeo o Giuda di Giacomo) è nato a Cana in Galilea (oggi Israele) e morto in Persia (oggi Iran) nel 70 d.C. circa
Giuda Taddeo era uno dei dodici apostoli scelti da Gesù. Si presume che fosse cugino di Gesù, essendo figlio di Giacomo il Maggiore, fratello di Maria madre di Gesù.
Dopo la Pentecoste, Giuda Taddeo intraprese la predicazione del Vangelo in diverse regioni, tra cui Giudea, Mesopotamia e Persia. Secondo la tradizione, subì il martirio in Persia intorno all’anno 70 d.C., venendo percosso con una clava e poi segato in due.
A Giuda Taddeo è attribuita la paternità della Lettera di Giuda, uno dei libri del Nuovo Testamento. Si tratta di un testo breve e denso, ricco di esortazioni alla fede e alla perseveranza di fronte alle difficoltà.
San Giuda Taddeo è venerato in tutte le Chiese cristiane che ammettono il culto dei santi. La sua memoria liturgica ricorre il 28 ottobre. Le sue reliquie sono conservate in diverse chiese del mondo, tra cui la Basilica di San Pietro in Vaticano.
San Giuda Taddeo è conosciuto come patrono dei casi disperati e viene spesso invocato per ottenere aiuto in situazioni difficili e senza speranza. Questa devozione si basa sulla tradizione che lo vuole particolarmente vicino a coloro che si trovano in situazioni di grande difficoltà.
La figura di San Giuda Taddeo rappresenta la fedeltà al Vangelo e la speranza anche di fronte alle situazioni più difficili. Il suo martirio è un monito per tutti i cristiani a vivere la propria fede con coraggio e coerenza.