Data di celebrazione nel calendario romano: 25 Giugno

 

Regione
Luogo di sepoltura
Abbazia di Montevergine, situata sulle pendici del Monte Partenio
Data di nascita
1085
Data canonizzazione
Non definita



Biografia

San Guglielmo da Vercelli nacque nel 1085 a Vercelli, una città del Piemonte, in una famiglia nobile. Fin da giovane, dimostrò una profonda devozione religiosa e un forte desiderio di vivere una vita di penitenza e preghiera. Deciso a dedicarsi completamente a Dio, intraprese un pellegrinaggio verso Santiago de Compostela, una delle mete più importanti del cristianesimo medievale. Durante il viaggio, affrontò numerose difficoltà e tentazioni, ma la sua fede rimase incrollabile. La sua esperienza di pellegrinaggio lo avvicinò ancora di più a Dio e rafforzò la sua determinazione a vivere una vita di ascetismo. Al ritorno dal pellegrinaggio, Guglielmo si ritirò in solitudine sulle montagne dell’Irpinia, in Campania. Trovò rifugio in una grotta sul Monte Partenio, dove condusse una vita di eremitaggio, caratterizzata da preghiera, digiuno e penitenza. La sua fama di santità e saggezza si diffuse rapidamente, attirando numerosi seguaci desiderosi di condividere la sua esperienza spirituale. Per accogliere questi discepoli, fondò nel 1119 l’Abbazia di Montevergine, che divenne presto un importante centro di spiritualità e devozione mariana. L’abbazia fu dedicata alla Vergine Maria, alla quale Guglielmo era particolarmente devoto. Egli stabilì una regola monastica ispirata a quella di San Benedetto, caratterizzata da austerità, preghiera e lavoro manuale. La comunità monastica crebbe rapidamente, attirando sempre più monaci e pellegrini. La vita di San Guglielmo fu segnata da numerosi miracoli, che contribuirono a rafforzare la sua reputazione di santità. Si racconta che guarì malati, operò prodigi e intervenne in situazioni di pericolo, sempre con l’obiettivo di portare conforto e aiuto a chi ne aveva bisogno. La sua figura carismatica e il suo esempio di vita ascetica ispirarono molte persone a seguirlo e a dedicarsi alla vita monastica. Nonostante le difficoltà e le prove che dovette affrontare, Guglielmo rimase sempre fedele alla sua vocazione, dimostrando una straordinaria determinazione e un’incrollabile fiducia in Dio. San Guglielmo morì il 25 giugno 1142. La sua morte fu accolta con grande dolore dai suoi discepoli e dai numerosi fedeli che avevano trovato in lui una guida spirituale. Fu sepolto nell’Abbazia di Montevergine, che divenne un luogo di pellegrinaggio e devozione. La sua eredità spirituale continuò a vivere attraverso i monaci di Montevergine, che portarono avanti la sua opera e diffusero il suo messaggio di fede e penitenza. La figura di San Guglielmo rimase viva nella memoria dei fedeli, che lo venerarono come un santo e un modello di vita cristiana. La sua canonizzazione non avvenne attraverso un processo formale, ma il suo culto fu confermato nel 1942 da Papa Pio XII, riconoscendo ufficialmente la santità di Guglielmo e la sua importanza nella storia della Chiesa. L’Abbazia di Montevergine continua a essere un importante centro spirituale e un luogo di pellegrinaggio, dove i fedeli si recano per pregare e rendere omaggio a San Guglielmo. La sua vita esemplare, caratterizzata da una profonda devozione a Dio e da un’incessante ricerca di santità, rimane un esempio di fede e perseveranza per tutti i cristiani. La sua figura, con la sua straordinaria dedizione e il suo carisma, continua a ispirare e a guidare le generazioni di fedeli, mantenendo viva la sua memoria e il suo insegnamento.

Luogo venerazione
Immagini