San Pio X, nato Giuseppe Melchiorre Sarto il 2 giugno 1835 a Riese, un piccolo villaggio nel Veneto, Italia, proveniva da una famiglia modesta. Suo padre Giovanni Battista Sarto era un postino e sua madre Margherita Sanson era una sarta. Fin da giovane, Giuseppe dimostrò una vocazione al sacerdozio e, nonostante le difficoltà economiche, riuscì a intraprendere gli studi teologici grazie all’aiuto della sua parrocchia e di alcuni benefattori locali. Ordinato sacerdote nel 1858, iniziò il suo ministero come cappellano a Tombolo, dove si distinse per la sua dedizione pastorale e per il suo impegno nel migliorare le condizioni spirituali e materiali dei suoi parrocchiani. Nel 1875, fu nominato parroco di Salzano, dove continuò il suo lavoro pastorale con grande zelo. La sua reputazione di pastore devoto e riformatore crebbe, portandolo alla nomina a vescovo di Mantova nel 1884. Durante il suo episcopato, Sarto si dedicò alla riforma del clero, all’educazione religiosa e al miglioramento delle condizioni di vita dei poveri. Nel 1893, fu elevato al rango di cardinale e nominato patriarca di Venezia. Come patriarca, affrontò diverse sfide politiche e sociali, ma mantenne sempre un forte impegno per la giustizia sociale e la difesa della dottrina cattolica. Nel 1903, alla morte di Papa Leone XIII, Giuseppe Sarto fu eletto papa, prendendo il nome di Pio X. Il suo pontificato fu caratterizzato da un forte impegno per la riforma della Chiesa e per il ritorno alle radici della fede cattolica. Una delle sue prime azioni come papa fu la riforma della liturgia, con particolare attenzione al miglioramento della musica sacra e alla promozione della comunione frequente. Pio X è noto soprattutto per il suo impegno contro il modernismo, un movimento che cercava di reinterpretare la dottrina cattolica alla luce delle nuove idee scientifiche e filosofiche del tempo. Nel 1907, pubblicò l’enciclica “Pascendi Dominici Gregis”, in cui condannava il modernismo come un insieme di errori che minavano le fondamenta della fede cattolica. Pio X introdusse anche importanti riforme nell’amministrazione della Chiesa, come la riorganizzazione della Curia Romana e la promozione dell’educazione religiosa attraverso il catechismo. Il suo motu proprio “Tra le sollecitudini” del 1903 ribadì l’importanza del canto gregoriano nella liturgia e cercò di purificare la musica sacra da influenze secolari. Inoltre, incoraggiò la ricezione precoce e frequente della comunione, in particolare per i bambini, un cambiamento significativo rispetto alle pratiche precedenti. Durante il suo pontificato, Pio X affrontò anche le difficoltà politiche dell’epoca, inclusi i conflitti con il governo italiano riguardanti la sovranità della Santa Sede e le relazioni con gli stati laici. Nonostante le tensioni, mantenne un saldo impegno per la difesa dei diritti della Chiesa e la promozione della pace e della giustizia sociale. La sua semplicità personale e la sua vita di preghiera furono una testimonianza vivente della sua profonda spiritualità e del suo impegno per la santità. Pio X morì il 20 agosto 1914, poco dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, un evento che lo colpì profondamente. La sua canonizzazione avvenne il 29 maggio 1954 da parte di Papa Pio XII, che riconobbe in lui un modello di virtù cristiane e di riformatore della Chiesa. San Pio X è ricordato come un papa che cercò di riportare la Chiesa alle sue radici spirituali, attraverso la riforma, la difesa della dottrina e la promozione di una vita sacramentale più intensa.