San Serapio, nato a Londra intorno al 1179, proveniva da una nobile famiglia legata alla corte di Enrico II d’Inghilterra. Fin da giovane, mostrò un’inclinazione verso la vita religiosa e militare. Si arruolò nell’esercito e partecipò alla Terza Crociata (1189-1192), combattendo in Terra Santa.
Profondamente toccato dalle sofferenze dei cristiani durante la Crociata, Serapio decise di dedicare la sua vita al servizio di Dio. Si trasferì in Spagna, dove si unì all’Ordine Mercedario, fondato nel 1218 da San Pietro Nolasco con lo scopo di riscattare i cristiani prigionieri dai musulmani.
Serapio si distinse per il suo zelo e la sua dedizione all’interno dell’Ordine. Imparò la lingua araba e si recò diverse volte in Algeria, affrontando grandi pericoli e rischi per liberare i cristiani schiavi. Si narra che in una occasione, si offrì in cambio di un prigioniero che stava per essere giustiziato.
Nel 1240, durante uno dei suoi viaggi in Algeria per riscattare i prigionieri, Serapio fu arrestato e incarcerato. Nonostante le torture subite, non rinunciò alla sua fede e al suo impegno per la liberazione dei cristiani. Il 14 novembre 1240 fu condannato a morte e crocifisso a Algeri.
San Serapio è venerato come martire dalla Chiesa cattolica. La sua festa liturgica si celebra il 14 novembre. È considerato un esempio di eroismo cristiano, di carità e di amore per il prossimo. Le sue reliquie sono custodite nella Chiesa di San Pietro Nolasco a Siviglia, in Spagna.