San Timoteo è una figura centrale nel Nuovo Testamento e uno dei più stretti collaboratori dell’apostolo Paolo. Nato a Listra, una città della Licaonia (nell’attuale Turchia), era figlio di una madre ebrea cristiana, Eunice, e di un padre greco pagano. La sua nonna Loide e sua madre sono entrambe ricordate per la loro fede, che trasmisero a Timoteo.
Timoteo incontrò Paolo durante il suo secondo viaggio missionario, e Paolo lo prese con sé come collaboratore. Timoteo divenne un fedele compagno e assistente di Paolo, accompagnandolo in molti dei suoi viaggi missionari.
Paolo scrisse due lettere a Timoteo, conosciute come le Epistole Pastorali (1 e 2 Timoteo), che sono incluse nel Nuovo Testamento. Queste lettere offrono consigli su come guidare una comunità cristiana e affrontare varie sfide pastorali. Timoteo servì come leader della comunità cristiana a Efeso, dove Paolo lo aveva lasciato per gestire e organizzare la chiesa locale.
Secondo la tradizione, Timoteo subì il martirio a Efeso. La leggenda narra che fu lapidato a morte per aver cercato di fermare un rito pagano. La sua data di morte non è certa, ma si ritiene che sia avvenuta verso la fine del I secolo d.C.
San Timoteo è venerato come santo dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa ortodossa e da altre denominazioni cristiane. La sua festa liturgica è celebrata il 26 gennaio nella Chiesa cattolica, insieme a quella di San Tito, un altro collaboratore di Paolo.