Matilde nacque nel 1240 o 1241 nel castello di Helfta, vicino a Eisleben in Turingia (Germania), da una nobile famiglia. Fin da piccola mostrò una profonda inclinazione verso la fede e la preghiera. All’età di sette anni, insieme alla madre, si recò a far visita alla sorella Gertrude, badessa del monastero benedettino di Rodersdorf in Svizzera. Rimase così affascinata dalla vita monastica che chiese di potervi rimanere come educanda.
Nel 1258, il monastero di Rodersdorf fu trasferito ad Helfta, dando vita all’abbazia cistercense della Santa Croce. Matilde vi entrò a pieno titolo come monaca, distinguendosi per la sua pietà, umiltà e fervore religioso. Trascorreva il suo tempo in preghiera, lettura, lavoro manuale e nell’insegnamento alle educande.
Nel corso della sua vita, Matilde ebbe numerose esperienze mistiche che la portarono a profondi stati di unione con Dio. Le sue visioni e i suoi dialoghi con Gesù, la Vergine Maria e i santi furono da lei raccolti in un’opera letteraria intitolata “Liber Gratiae Specialis” (“Libro della Grazia Speciale”).
Il “Liber Gratiae Specialis” divenne ben presto un testo di grande rilievo nella letteratura mistica medievale. Le sue descrizioni vivide e dettagliate delle esperienze mistiche di Matilde influenzarono profondamente la spiritualità di molti, tra cui Enrico Suso, Margherita Ebner e Meister Eckhart.
Matilde morì il 19 novembre 1298 ad Helfta. Fu venerata come santa già dalla sua epoca e la sua fama di mistica e scrittrice si diffuse rapidamente in tutta Europa. Papa Gregorio XV la proclamò ufficialmente santa nel 1680.
Santa Matilde di Hackeborn è considerata una delle figure più importanti della mistica cistercense tedesca. La sua opera letteraria e le sue esperienze mistiche continuano ad ispirare persone di ogni fede e provenienza. È venerata come patrona degli scrittori, delle persone che cercano la verità spirituale e di coloro che soffrono di malattie mentali.