Santa Rita da Cascia, nata Margherita Lotti il 22 maggio 1381 a Roccaporena, in Umbria, Italia, è venerata come una delle sante più popolari della Chiesa cattolica, conosciuta per la sua vita di fede, sacrificio e miracoli. Margherita crebbe in una famiglia contadina devota, dove imparò sin da giovane l’importanza della preghiera e della carità. Sin dall’infanzia, manifestò un forte desiderio di consacrarsi a Dio e di vivere una vita di penitenza e contemplazione. A dodici anni, desiderosa di entrare nel monastero agostiniano di Santa Maria Maddalena a Cascia, chiese di essere ammessa, ma venne inizialmente rifiutata a causa della giovane età e del fatto che proveniva da una famiglia contadina. Tuttavia, perseverò nella sua vocazione e, secondo la tradizione, ottenne miracolosamente il permesso di entrare nel convento. Nonostante il desiderio di vivere una vita religiosa, Margherita obbedì ai genitori e sposò Paolo Mancini, un uomo violento e difficile, su loro consiglio. Margherita affrontò le difficoltà del matrimonio con pazienza e amore cristiano, cercando di convertire il marito con la preghiera e l’esempio. Dopo diciotto anni di matrimonio, Paolo si convertì e cambiò radicalmente la sua condotta, ma morì poco dopo a causa di un tragico omicidio. Margherita perdonò i suoi assassini, manifestando un esempio straordinario di perdono cristiano. Dopo la morte del marito, Margherita cercò di realizzare il suo sogno di entrare nel monastero di Santa Maria Maddalena, ma fu inizialmente rifiutata dalle suore per timore di ritorsioni da parte dei parenti del marito. Margherita perseverò nella preghiera e, con l’intercessione di San Giovanni Battista, ottenne finalmente il permesso di entrare nel convento nel 1417. Lì abbracciò una vita di preghiera, penitenza e umiltà, dedicandosi con fervore alla contemplazione di Cristo crocifisso. Santa Rita da Cascia è nota per i numerosi miracoli attribuiti alla sua intercessione durante la sua vita e dopo la sua morte. Si dice che abbia ricevuto una ferita sulla fronte, nota come “stigma”, in segno di partecipazione fisica alla Passione di Cristo. Era conosciuta per la sua profonda devozione alla Passione di Cristo e alla Santa Croce, e per il suo impegno nella preghiera per la riconciliazione e la pace. Santa Rita morì il 22 maggio 1457, dopo una malattia lunga e dolorosa, accettando la sofferenza con serenità e offrendola per il bene della Chiesa e dell’umanità. La sua tomba divenne presto un luogo di pellegrinaggio e i suoi resti furono esaminati e trovati incorrotti in diverse occasioni. Il culto di Santa Rita si diffuse rapidamente e nel 1628 fu beatificata da Papa Urbano VIII. Fu poi canonizzata il 24 maggio 1900 da Papa Leone XIII. Oggi, Santa Rita è considerata la santa patrona delle cause impossibili, delle donne maltrattate, dei casi disperati e delle cause perse, ed è ampiamente venerata in tutto il mondo come esempio di fede, perseveranza e amore cristiano. La sua festa liturgica è celebrata il 22 maggio, giorno della sua morte.