Sant’Agostino, uno dei più grandi teologi e filosofi della Chiesa cattolica, nacque il 13 novembre 354 a Tagaste, una città romana nella provincia di Numidia (oggi Algeria). Figlio di Monica e Patrizio, fu educato nella fede cristiana da sua madre, mentre suo padre, un pagano, lo istruì nelle arti liberali. Nonostante l’influenza di sua madre e l’amore per la verità, Agostino abbracciò una vita dissoluta durante la giovinezza, cercando la verità attraverso la filosofia e la retorica. Dopo aver studiato a Cartagine, Agostino insegnò retorica a Milano, dove incontrò Ambrogio, vescovo di Milano, il cui esempio e insegnamenti lo portarono a considerare il cristianesimo seriamente. Nel 386, durante un viaggio a Milano, Agostino si convertì al cristianesimo sotto l’influenza di Ambrogio e della propria madre, Monica, dopo anni di ricerca spirituale e di tormento interiore. Dopo la sua conversione, Agostino tornò in Africa, dove fu battezzato da Ambrogio nel 387. Dopo la morte di sua madre, Agostino si ritirò nella sua proprietà di Cassiciaco per condurre una vita di preghiera e di studio con un gruppo di amici e seguaci. Nel 391, fu ordinato sacerdote e nel 395 divenne vescovo di Ippona (oggi Annaba, in Algeria). Come vescovo, Agostino si impegnò a fondo nella predicazione e nell’insegnamento della fede cristiana, combattendo le eresie del tempo e guidando la sua comunità verso una maggiore consapevolezza spirituale. Scrisse opere teologiche monumentali, tra cui “Le Confessioni”, una riflessione autobiografica sulla sua vita e sulla sua fede, e “La Città di Dio”, una difesa della fede cristiana in risposta alle critiche pagane dell’epoca. Agostino fu anche coinvolto in controversie teologiche, soprattutto con i Donatisti e i Pelagiani, e contribuì in modo significativo allo sviluppo della dottrina cristiana sulla grazia, il libero arbitrio e la salvezza. La sua profonda riflessione filosofica e teologica continua a influenzare il pensiero cristiano e la teologia fino ai giorni nostri. Morì il 28 agosto 430, mentre Ippona era sotto assedio da parte dei Vandali. La sua eredità come dottore della Chiesa e come uno dei più grandi teologi cristiani è stata riconosciuta universalmente, e la sua influenza si estende oltre i confini della Chiesa cattolica, influenzando anche la teologia protestante e ortodossa.