Aurelio Ambrogio, conosciuto come Sant’Ambrogio, nacque a Treviri, in Gallia Belgica (l’odierna Germania), nel 339 d.C. circa, da una nobile famiglia romana.
Fin da giovane, Ambrogio si distinse per la sua intelligenza e la sua abilità retorica. Intraprese una brillante carriera come avvocato e, all’età di 32 anni, venne nominato governatore dell’Italia settentrionale con sede a Milano.
Nel 374 d.C., durante una lite tra un vescovo ariano e un cattolico, Ambrogio intervenne per riportare la pace. In quell’occasione, rimase profondamente colpito dalla fede dei cristiani e decise di convertirsi al cristianesimo.
Fu battezzato e, poco dopo, eletto inaspettatamente Vescovo di Milano, carica che ricoprì con grande dedizione e abilità per 38 anni.
Come Vescovo, Ambrogio si dedicò con impegno alla predicazione, all’organizzazione della diocesi e alla difesa della fede ortodossa contro le eresie, in particolare l’arianesimo.
Si distinse inoltre per la sua opera di carità e assistenza ai poveri e agli emarginati.
Ambrogio è considerato uno dei più importanti Padri della Chiesa latina e fu insignito del titolo di Dottore della Chiesa. Scrisse numerose opere teologiche, letterarie e morali, tra cui il famoso trattato “De officiis ministrorum” (Sui doveri dei ministri).
Ambrogio ebbe un ruolo importante nelle vicende politiche del suo tempo.
Famoso è il suo confronto con l’imperatore Teodosio I, a cui impedì di entrare in cattedrale dopo il massacro di Tessalonica. Ambrogio indusse l’imperatore a fare pubblica penitenza per il suo atto.
Morì a Milano il 4 aprile 397 d.C. e le sue reliquie sono conservate nella Basilica a lui dedicata.
Sant’Ambrogio è considerato il patrono di Milano e uno dei santi più importanti della Chiesa cattolica.
La sua figura è simbolo di fede, coraggio, giustizia e carità.
Ancora oggi, la sua memoria è viva a Milano e in tutto il mondo cristiano, e la sua opera continua ad ispirare e orientare i fedeli.