La vita di Sant’Egidio abate è avvolta nel mistero. Le fonti storiche su di lui sono frammentarie e spesso contraddittorie, alimentando numerose leggende che ne hanno arricchito il culto nel corso dei secoli.
Secondo la tradizione più diffusa, nacque ad Atene all’inizio del VII secolo. Attratto dalla vita eremitica, si recò in Provenza, dove si stabilì nei pressi di Arles. Qui fondò un monastero e ne divenne il primo abate. Morì intorno al 720, lasciando un’eredità di santità e virtù.
Tuttavia, alcuni studiosi ipotizzano che Egidio fosse un monaco greco inviato a Roma da San Cesario di Arles all’inizio del VI secolo, oppure lo identificano con un eremita vissuto in un’epoca successiva.
Nonostante l’incertezza biografica, Sant’Egidio divenne un santo molto venerato, soprattutto in Francia, Belgio, Olanda e Germania. A lui sono dedicate numerose chiese e cappelle. È considerato protettore di foreste, eremiti, pellegrini, animali selvatici, fabbri ferrai, lebbrosi, storpi e menomati.
Sant’Egidio viene generalmente raffigurato come un abate con il bastone pastorale, spesso accompagnato da un cervo, simbolo della sua vita eremitica nel bosco. In alcune rappresentazioni viene mostrato mentre aiuta un mendicante o compie un miracolo.
Nonostante le informazioni incerte, la figura di Sant’Egidio continua ad affascinare e ispirare. La sua vita semplice, dedicata alla preghiera e all’aiuto del prossimo, lo rende un modello di santità e un esempio di come vivere una vita cristiana autentica.