Sant’Eusebio, nato a Roma, è stato un figura di grande rilevanza nella Chiesa cristiana del III secolo. Divenne papa nel 309, in un periodo segnato da profondi conflitti teologici e persecuzioni contro i cristiani nell’Impero Romano. Papa Eusebio affrontò una serie di sfide durante il suo pontificato, inclusi i dissidi interni nella Chiesa riguardo all’eresia di Ario, che negava la divinità di Cristo. Fu impegnato nella difesa della fede ortodossa e nel mantenimento dell’unità della Chiesa contro le divisioni teologiche emergenti. Durante il suo papato, Eusebio cercò anche di stabilire una linea di comunicazione con altre Chiese cristiane, lavorando per rafforzare l’unità tra i fedeli di diverse comunità ecclesiali. Tuttavia, il suo pontificato fu breve e tumultuoso. Nel 310, l’imperatore Massenzio, che era in conflitto con papa Eusebio a causa del suo sostegno al concilio di Arles, lo esiliò in Sicilia. Durante l’esilio, Eusebio continuò a guidare la Chiesa romana attraverso la corrispondenza e l’insegnamento. Nel 311, l’imperatore Massenzio morì e papa Eusebio fu autorizzato a tornare a Roma. Tuttavia, il suo ritorno fu di breve durata. Nel 312, quando l’imperatore Costantino il Grande sconfisse definitivamente Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio, la situazione politica cambiò radicalmente per la Chiesa. Papa Eusebio morì poco dopo il suo ritorno a Roma, nel 17 agosto 310. È venerato come martire per la sua fede e il suo impegno alla difesa della Chiesa durante un periodo di grande turbolenza. La sua memoria è celebrata il 26 settembre nella Chiesa cattolica.