Sant’Ilario nacque intorno al 315 da una famiglia aristocratica a Poitiers, in Gallia (l’odierna Francia). Fu educato in un ambiente cristiano e divenne ben presto un leader spirituale nella sua comunità. Nel 350, contro la sua volontà, fu eletto vescovo di Poitiers, dove esercitò il ministero pastorale con grande zelo e dedizione.
Il periodo del ministero di Sant’Ilario fu segnato da controversie teologiche, in particolare la diffusione dell’arianesimo, un’eresia che negava la piena divinità di Cristo. Sant’Ilario divenne un difensore vigoroso della dottrina cattolica della Trinità e della divinità di Cristo. Partecipò al Concilio di Milano nel 355, dove sostenne la causa ortodossa contro gli ariani.
A causa del suo impegno contro gli ariani, Sant’Ilario fu esiliato nel 356 dall’imperatore Costanzo II in Frigia (nell’odierna Turchia). Durante il suo esilio, scrisse diversi trattati teologici, inclusi “De Trinitate” (Sulla Trinità), considerato il suo capolavoro, dove difendeva la dottrina della Trinità contro gli ariani e gli semi-ariani.
Sant’Ilario fu liberato dall’esilio nel 360 e tornò a Poitiers, dove continuò la sua opera di difesa della fede cattolica e di guida pastorale. Combatté con determinazione contro le eresie e sostenne la piena ortodossia del Credo Niceno.
Sant’Ilario morì intorno al 367 a Poitiers. È venerato come santo nella Chiesa cattolica e nella Chiesa ortodossa. È stato proclamato Dottore della Chiesa nel 1851 da Papa Pio IX per la sua profonda erudizione e la sua strenua difesa della dottrina cristiana.
Sant’Ilario è ricordato come uno dei più grandi teologi del IV secolo, conosciuto per la sua chiarezza di pensiero, la sua profondità teologica e il suo coraggio nell’affrontare le controversie teologiche del suo tempo. Le sue opere continuano a essere studiate e apprezzate per la loro importanza nella difesa della fede e nell’approfondimento della dottrina della Trinità.
La sua festa liturgica è celebrata il 13 gennaio nella Chiesa cattolica.